Si definisce "medicina di genere" lo studio dell’influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e socio-economiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di salute e di malattia di ogni persona.
La medicina di genere, o meglio la medicina genere-specifica, consiste quindi nello studio dell’influenza del sesso e del genere, termine che comprende anche aspetti socioculturali e psicologici, sulla fisiologia e sulle malattie che colpiscono sia gli uomini che le donne. Differenze tra i sessi, infatti, si osservano nella frequenza, nei sintomi, nella gravità di numerose malattie e anche nella risposta alle terapie e nelle reazioni avverse ai farmaci.
Il CUG, Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni, svolgendo il proprio ruolo istituzionale di garante delle pari opportunità e di contrasto alle discriminazioni ha svolto il ruolo di volano per la medicina di genere che ha portato all’approvazione della L. n. 3 del 11/1/2018, art. 3 “Applicazione e diffusione della medicina di genere nel Servizio sanitario nazionale” successivamente attuato con il Piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere del 2019.
Il 13 giugno 2019 è stato firmato dal ministro della Salute il decreto che ha adottato il Piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere, previsto dall’articolo 3 della Legge 3/2018, approvato in Conferenza Stato-Regioni il precedente 30 maggio. Ciò pone l’Italia all’avanguardia in Europa nel campo della Medicina di Genere.
Allo scopo di assicurare l’avvio, il mantenimento nel tempo e il monitoraggio delle azioni previste dal Piano è stato costituito, presso l’Istituto Superiore di Sanità, un Osservatorio dedicato alla Medicina di Genere.
Referente Regione Lombardia presso l’Istituto superiore di Sanità: dott.ssa Franca Di Nuovo
E-mail: fdinuovo@asst-rhodense.it
Legge 11 gennaio 2018 n. 3 “Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute.”
Art. 3 - Applicazione e diffusione della medicina di genere nel Servizio sanitario nazionale
1. Il Ministro della salute, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano e avvalendosi del Centro nazionale di riferimento per la medicina di genere dell'Istituto superiore di sanità, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, predispone, con proprio decreto, un piano volto alla diffusione della medicina di genere mediante divulgazione, formazione e indicazione di pratiche sanitarie che nella ricerca, nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura tengano conto delle differenze derivanti dal genere, al fine di garantire la qualità e l'appropriatezza delle prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale in modo omogeneo sul territorio nazionale.
2. Il decreto di cui al comma 1 è adottato nel rispetto dei seguenti principi:
a) previsione di un approccio interdisciplinare tra le diverse aree mediche e le scienze umane che tenga conto delle differenze derivanti dal genere, al fine di garantire l'appropriatezza della ricerca, della prevenzione, della diagnosi e della cura;
b) promozione e sostegno della ricerca biomedica, farmacologica e psico-sociale basata sulle differenze di genere;
c) promozione e sostegno dell'insegnamento della medicina di genere, garantendo adeguati livelli di formazione e di aggiornamento del personale medico e sanitario;
d) promozione e sostegno dell'informazione pubblica sulla salute e sulla gestione delle malattie, in un'ottica di differenza di genere.
3. Il Ministro della salute emana apposite raccomandazioni destinate agli Ordini e ai Collegi delle professioni sanitarie, alle società scientifiche e alle associazioni di operatori sanitari non iscritti a Ordini o Collegi, volte a promuovere l'applicazione della medicina di genere su tutto il territorio nazionale.
4. Con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell’università e della ricerca, è predisposto un Piano formativo nazionale per la medicina di genere, volto a garantire la conoscenza e l'applicazione dell'orientamento alle differenze di genere nella ricerca, nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura. A tal fine, sono promossi specifici studi presso i corsi di laurea delle professioni sanitarie nonché' nell'ambito dei piani formativi delle aziende sanitarie con requisiti per l'accreditamento nell'educazione continua in medicina.
5. Il Ministro della salute trasmette alle Camere, con cadenza annuale, una relazione sulle azioni di promozione e di sostegno della medicina di genere attuate nel territorio nazionale sulla base delle indicazioni di cui al presente articolo, anche attraverso l'istituzione di un Osservatorio dedicato alla medicina di genere, istituito presso gli enti vigilati dal Ministero della salute. La partecipazione all'Osservatorio non dà diritto alla corresponsione di gettoni di presenza, compensi, rimborsi di spese o altri emolumenti comunque denominati.
6. All'attuazione delle disposizioni contenute nel presente articolo si provvede nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
http://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioPubblicazioniDonna.jsp?lingua=italiano&id=2860
https://www.who.int/health-topics/gender#tab=tab_1
http://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioPubblicazioniDonna.jsp?lingua=italiano&id=2860
ISS: https://www.iss.it/genere-e-salute
https://www.epicentro.iss.it/politiche_sanitarie/piano-medicina-genere
rivista di settore: https://www.gendermedjournal.it/
numero speciale dedicato alla legge https://issuu.com/pensiero/docs/gender-specific_3-supp_web
ISS: Dott.ssa Alessandra Carè - mail: alessandra.care@iss.it - telefono: (+39) 0649902411